sabato, novembre 25, 2017

Falsificazioni d'annata, anzi millenarie...

La Giustizia Vaticana non è quella divina, ma è comunque un imbroglio.
Ecco una interessante nota di un anno fa, che prende spunto da una vicenda lin corso allora,  ma è comunque sempre valida...

La magistratura vaticana, malata di protagonismo, sta processando i giornalisti che fanno il loro mestiere, cioè dare le notizie, ignorando che nel Vaticano si possono dare solo le notizie gradite al responsabile della sala stampa. Forte di questa civile e democratica premessa, sembra che la stessa magistratura intenda aprire un processo postumo all’umanista Lorenzo Valla, che nel 1440 dimostrò che la “donazione di Costantino” era un falso redatto nell’VIII secolo nella cancelleria di papa Stefano II, che se ne servì per imberloccare i semianalfabeti carolingi, e convincerli che il Papa, avendo ricevuto in dono l’intero impero romano d’occidente, aveva il potere di designare re e imperatori.
Sulla stessa base furono bidonati i totalmente analfabeti normanni, che chiesero al papa l’investitura dell’Italia meridionale, della Sicilia e dell’Inghilterra e  su questa falsa donazione  successivamente si basò la lotta delle investiture. Ma gli svevi non erano analfabeti, in particolare Federico II, che infatti fu scomunicato per quasi tutta la sua vita regale.
Valla, con un accurato lavoro filologico che non fu possibile coprire dal segreto degli starnazzanti monsignori, dimostrò che il latino della donazione era pieno di espressioni barbariche ignote ai tempi di Costantino, che la calligrafia era quella dell’VIII secolo e non del IV, e che comunque era senza senso che un imperatore così attaccato al potere da ammazzare i suoi figli donasse metà dell’impero e la capitale storica a un culto minoritario appena reso lecito, per gratitudine di aver ricevuto un battesimo mai certificato e di essere stato guarito da una lebbra mai avuta...

Ma non basta:
Non si può dimenticare le Decretali dello Pseudo-Isidoro, una consistente raccolta di documenti falsi, compilati sempre in epoca carolingia allo scopo di dare al papato e al clero prerogative e poteri che ne garantissero il predominio culturale e giuridico sui meno colti.

Le falsificazioni riscontrate sono le seguenti:
- L'aggiunta di falso materiale a una precedente e autentica collezione spagnola di testi di Concilii e di lettere papali datate dal IV all'VIII secolo, la cosiddetta Hispana Gallica Augustodunensis, nome derivante da un manoscritto proveniente dalla città francese di Autun (in latino Augustodunum).
- Una collezione di false leggi franche, forse tratte dai Capitolari del VI - IX secolo, i cosiddetti Capitularia Benedicti Levitae, dal nome del cosiddetto diacono Benedetto, il quale dichiara falsamente di aver aggiornato e completato la nota collezione dell'abate Ansegiso di Fontenelle (morto nell'833).
- Una breve collezione di procedure penali, i cosiddetti Capitula Angilramni, falsamente attribuita a papa Adriano I che, a dire dell'autore, li avrebbe inviati al vescovo Angilramno di Metz.
-,Un'ampia collezione di circa 150 lettere papali contraffatte, la maggior parte delle quali si fingono scritte da papi dei primi tre secoli.
Nell'introduzione, l'autore della collezione si presenta come vescovo Isidoro Mercator.

Oltre a tali lettere, vi sono testi di concilii e lettere papali risalenti a un periodo compreso fra il IV e l'VIII secolo, falsificate in parte o contenenti interpolazioni. Quest'ultimo materiale deriva dalla Hispana Gallica Augustodunensis.
Altre falsificazioni minori sono:
- Le cosiddette Excerptiones de gestis Chalcedonensis concilii
- Lo Spicilegium Solesmense
- Interpolazioni nel manoscritto Hamilton 132
- La Collectio Danieliana.

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